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Google Ads, cos’è e come funziona?

di cosa parleremo

È così semplice come appare? Purtroppo no.

Come si usa Google Ads?

Google Ads fai da te? Ahi Ahi Ahi

categorie

Strategia digitale

autore

Alice D Alfonso

tempolettura

9 minuti

Se cercate la soluzione per rendervi immediatamente visibili sul web ai vostri potenziali clienti, Google Ads è quello che vi serve. Si tratta di uno strumento per la pubblicità online, utilizzato per promuovere prodotti e servizi sulla rete di Ricerca di Google, su YouTube e su altri siti web. Ah, è a pagamento, naturalmente. Certo, non regala miracoli improvvisi, specie se lavorate in un ambito pieno di concorrenti bramosi, ma può sempre garantire uno spiraglio di visibilità laddove non se ne intravedevano affatto. Per essere onesti fino in fondo, va detto anche che la maggior parte degli annunci fa registrare i primi risultati dopo circa un mese. Ma in fondo cos’è un mese nell’ottica dei grandi numeri?

L’enorme valore di Google Ads è quello di intercettare l’utente nel momento del bisogno, ossia in quell’attimo preciso in cui il Signor X, alla ricerca di uno specifico servizio, oggetto, negozio o altro, digita nella stringa di ricerca le sue parole chiave e preme “invio”, accedendo così all’intero web. Nei millesimi di secondo successivi (sempre che la rete internet funzioni come si deve), appariranno sul lato destro, o sopra i risultati di ricerca di Google, quelli che si chiamano “annunci sponsorizzati”. Cliccando su questi, il potenziale cliente arriverà dritto dritto al vostro sito, o all’indirizzo del vostro negozio, o al vostro numero di telefono. Ogni utente che si muove online e sta cercando un servizio, potrebbe diventare un potenziale cliente e i dati ci dicono che sono davvero molti: se più del 60% della popolazione mondiale ha accesso ad internet e di questa il 98% usa il web per cercare informazioni di vario genere… C’è spazio per tutti!

È così semplice come appare? Purtroppo no.

Google Ads è una complessissima asta automatizzata e istantanea tra tutti i competitors che si sfidano a colpi di parole chiave, nella frazione di secondo in cui l’utente effettua la ricerca.

E come si vince l’asta?

Qui la cosa si complica di più: gli annunci che raggiungono la pubblicazione nella pagina di ricerca, non possono farlo solo grazie ad un alto investimento di budget, ma devono guadagnarsi il posto attraverso altri fattori rilevanti, che l’algoritmo di Google ritiene addirittura indispensabili. Tra questi, la popolarità sul web del sito di destinazione, l’esperienza utente, la qualità della pagina di atterraggio e altri.

Dove appaiono gli annunci? 

Le campagne a pagamento di Google Ads possono essere attivate sulla rete di ricerca, consentendo di rivolgersi ad un pubblico già consapevole del proprio bisogno, oppure sulla cosiddetta “Rete Display”, ovvero fuori dalla rete di ricerca ma all’interno di siti, app, canali youtube che trattano argomenti correlati a quelli d’interesse per il cliente finale.

Rete Display e bisogno indotto

Con questa possibilità aggiuntiva Google ci consente di intercettare anche un navigatore della rete ancora ignaro, mentre si sta documentando su un particolare argomento, o manifesta – sempre più o meno consapevolmente – una precisa intenzione all’acquisto.

E durante questo dolce navigar in questo web, arriva puntuale e implacabile l’annuncio Google display che propone la sua soluzione con la prepotenza di chi dice “forse ancora non lo sai, ma secondo me questo è proprio ciò che stai cercando”.

Si chiama bisogno indotto. È un trucchetto proprio del marketing, una strategia che produce lo stesso risultato della pubblicità sui bambini, quella trasmessa alla tv durante i cartoni animati. Agisce su un pubblico ben selezionato per interesse, al quale il contenuto mostrato – prodotto ad hoc e curato nei dettagli – sicuramente non risulterà indifferente.

Con Google Ads si possono anche attivare campagne video, caratterizzate da brevi video-annunci della durata di 6 o 15 secondi, da mostrare subito prima – o durante – la riproduzione di contenuti di YouTube.

In sostanza: qualunque cosa faccia, nessun utente del web può sfuggire all’esposizione di Google Ads.

Come si usa Google Ads?

google adwords

Ci sono diversi step operativi, apparentemente molto semplici da eseguire. Non ci dilungheremo sulla ovvia necessità di avere almeno un account pubblicitario su Google Ads e un metodo di pagamento digitale tipo carta di credito o un home banking.

Cosa vogliamo ottenere?

Il primo passo – imprescindibile per ogni attività di marketing che aspiri ad avere una qualche speranza di successo – è quello di identificare un obiettivo. L’obiettivo sarà il faro illuminante di tutte le azioni che si andranno a eseguire successivamente. Nello specifico, gli obiettivi tra i quali scegliere nell’interfaccia di Google Ads, sono in fondamentalmente tre:

  • Far arrivare i clienti nel negozio fisico
  • Ricevere chiamate telefoniche
  • Far arrivare i clienti al sito web/ allo shop online/alla landing page

Questi sono gli obiettivi in linea generale, ma ciascuno di questi, può essere declinato in modo più specifico e più dettagliato.

Dove vogliamo che appaiano gli annunci?

Il passo successivo è quello di scegliere in quale parte di mondo mostrare i propri annunci: per fare in modo che l’annuncio abbia un buon rendimento, è necessario identificare il pubblico giusto. Google Ads consente di scegliere le località in cui attivare l’annuncio, per esempio in un determinato raggio chilometrico intorno al negozio, in aree geografiche, o in nazioni. Si può anche cambiare la lingua in cui pubblicare.

Come vogliamo comunicare?

Il gradino successivo sarà quello di scegliere il messaggio giusto: servono brevi ma efficaci testi pubblicitari, oppure immagini pertinenti. Con una vasta gamma di formati, è possibile scegliere quello migliore in base agli obiettivi pubblicitari e di marketing. Serviranno anche un accurato lavoro di selezione delle parole chiave giuste, quelle che identificano esattamente ciò per cui si vuole essere trovati. Non devono essere troppo generaliste per non andare a scontrarsi con troppi concorrenti (non dimentichiamo che dobbiamo vincere c’è un’asta!), ma nemmeno troppo specifiche, che poi non se le fila nessuno. Bisogna trovare una via di mezzo calibrata alle esigenze specifiche di visibilità, brand awareness, conversioni.

Last but not least: il budget!

Il tasto dolente per eccellenza per chiunque voglia intraprendere un’azione pubblicitaria. Che sia un “c’è budget!” o un “non c’è budget!” Google Ads consentirà di scegliere quanto spendere e di non pagare mai un importo superiore al limite mensile impostato.

Inoltre, evviva: non sono richiesti requisiti di spesa minima e le campagne possono essere modificate o interrotte istantaneamente.

Tutto molto bello. Però – perché c’è sempre un però – bisogna essere realisti: sotto una certa soglia di spesa, ha davvero poco senso anche solo cominciare. Per farsi un’idea dei costi e valutarne la sostenibilità, si possono fare delle stime con gli strumenti messi a disposizione proprio da Google, che analizzando i dati di attività simili, lasciano intuire quale potrebbe essere il potenziale ritorno della campagna e a che prezzo.

D’altra parte, come disse quella vecchia volpe di Henry Ford: “chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo”. E in questo caso non si parlerebbe manco di smettere, ma proprio di non cominciare affatto. E sarebbe altrettanto insensato, una volta fatta tanta fatica per avviare un’attività economica! Quindi sì, qualcosa bisogna investire. Per forza. Non necessariamente una fortuna, ma una cifra ragionevole per ottenere risultati tangibili in proporzione a ciò che promuoveremo.

Google Ads fai da te? Ahi Ahi Ahi

Sappiate anche che il buon Google ci metterà sempre nella condizione di poter attivare una campagna autonomamente, mettendo a disposizione di chiunque strumenti di gestione facilitati e accessibili, o presunti tali. In effetti è proprio nel suo interesse farci assaporare il magico mondo Ads. Tuttavia, queste opzioni di gestione potranno forse regalare brevi e limitate soddisfazioni, ma in cambio di una pressoché certa scarsa ottimizzazione del budget.

Per rendere davvero performanti gli annunci, una volta avviata la campagna, sono necessari una gestione e un monitoraggio costante, mantenendo in equilibrio i risultati degli annunci e il loro costo. In particolare, su campagne appena pubblicate è indispensabile un controllo continuo volto ad aggiustare continuamente i costi e a migliorare il tiro perfezionando testi, parole chiave, spesa.

Anche analisi e reportistica sono strumenti davvero necessari, per poter rendere efficace una campagna. Dunque, senza arrivare a interrogarsi sulla presenza di skill specifiche e necessarie per fare bene questa attività, la domanda che dobbiamo porci per decidere se affidare o no questo lavoro ad un professionista esterno è più banale: con tutto il lavoro da fare per mandare avanti l’azienda, le risorse interne già presenti avranno il tempo di dedicarsi anche a questo? Probabilmente no. Se la risposta fosse sì, beh allora è il momento di indagare seriamente sulle skill. Perché anche nella pubblicità non è mai un bene improvvisarsi.

Vantaggi di Google Ads

Rispetto ad altri canali di promozione, le prerogative principali di Google Asd – oltre alla già citata copertura pressoché totale del web – sono:

  • l’immediatezza di attivazione,
  • la rapidità di aggiornamento 
  • la versatilità delle opzioni disponibili

Questi valori aggiunti sono compatibili sia con le piccolissime imprese, che con le grandi aziende, potendo contare su una capacità di adattamento e su performance eccezionali anche sui grandissimi volumi.

Google Ads come unico strumento o all’interno di una strategia?

Per decidere se attivare esclusivamente una campagna Google Ads o muoversi con altri strumenti di marketing è necessario fare un’indagine sugli obiettivi, ma anche sul budget disponibile (si cade sempre li!). Tutte le attività di marketing sono un eterno compromesso tra risultati, obiettivi, investimento e target. E nemmeno questo a volte è sufficiente. Sono anche le caratteristiche dell’azienda che determinano le scelte dei canali e il tono della promozione. Per esempio, un’azienda a gestione familiare i cui plus sono la confidenza coi clienti, un rapporto diretto, vicino e personalizzato con loro, sicuramente non potrà scegliere di affidarsi ad una campagna Google Ads come unica risorsa promozionale. Poiché risulterebbe assolutamente lontana dal target finale, nonché dal suo tono di voce.

Quindi a chi è adatto Google Ads?

Beh, si può dire che è come il nero: in generale sta bene con tutti. È adatto ai liberi professionisti, alle piccole e medie imprese, fino ad arrivare ai colossi come Amazon. È la strategia di approccio che determina la differenza in termini di efficacia, ma considerando le molteplici opzioni tra le quali scegliere, possiamo candidamente dire che sì: nel 2022 Google Ads può essere una soluzione per attività di tutte le forme e dimensioni. Ad ovvia eccezione di quei fortunati che se ne stanno, per esempio, su un atollo caraibico senza connessione internet, ma in tal caso trovare una noce di cocco risulterebbe più facile guardandosi semplicemente intorno. E a costo zero.

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