Da anni assistiamo alla crescita continua del commercio elettronico, inoltre le chiusure forzate durante il lockdown hanno accelerato ulteriormente questa tendenza e di conseguenza la richiesta di aprire nuovi canali per vendere on-line.
Ma cosa dovremmo sapere prima di aprire un e-Commerce per vendere on-line?
Innanzi tutto dovremmo essere consapevoli che aprire un e-Commerce vuol dire aprire una vera attività commerciale che ha la potenzialità di una platea di clienti molto ampia, ma anche la minaccia di un numero di competitor altrettanto elevato.
Facciamo un esempio.
Decido di aprire un negozio nella mia città e so che dovrò competere con altri 7/10 negozi che vendono la stessa tipologia di prodotto. Inoltre avrò come bacino di utenza le persone che abitano in un raggio limitato intorno alla mia città o che la frequentano periodicamente.
Se decidessi di aprirmi al mercato online, potrei probabilmente intercettare anche clienti a centinaia o migliaia di chilometri, ma avrei, allo stesso tempo, molti più competitor con cui contendermi quel cliente.
Questa, ahimè è una considerazione che non viene quasi mai fatta.
E, a questa, va aggiunta la mancanza di un Business Plan, o quanto meno un elenco dei costi da sostenere per la nascita e gestione di un e-Commerce.
Quali sono gli obblighi per un e-Commerce
Configurazione fiscale
Partiamo dagli obblighi fiscali. Per vendere on-line è necessario essere in possesso di partita iva e di un codice ATECO specifico per il commercio elettronico (47.91.10).
Già questo impone di inserire nel proprio budget il costo di un commercialista.
Policies e GDPR per e-Commerce
Gli altri obblighi a cui va incontro un e-Commerce sono quelli delle normative: cookie policy, privacy policy, termini e condizioni.
Esistono alcuni tool online, in abbonamento annuale, per la generazione di tali policies, che hanno però la particolarità di scaricare la responsabilità della policy generata sull’utente in quanto sarà lui a inserire i servizi che sa di aver installato sul suo sito.
Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a uno studio legale specializzato che abbia le competenze informatiche e giuridiche per redigere una policy corretta.
Altre sorprese dietro l’angolo, cosa significa vendere on-line
Se quelli appena citati sono i costi “trasparenti” ne esistono altri che appaiono un po’ meno evidenti agli occhi dell’utente.
I resi
Per legge, salvo casi particolari come i prodotti personalizzati, il venditore deve offrire un diritto di recesso di almeno 14 giorni al compratore. Per quanto possano essere messe a carico dell’utente le spese di spedizione, la gestione del reso è sempre una questione che impatta sui costi perché dovremmo ricevere la merce, aprirla, verificarla, e, nei casi più fortunati, confezionarla nuovamente per rimetterla in vendita, ma non sempre questo è possibile.
Fee sui pagamenti
L’utilizzo diffuso dei pagamenti con carta di credito ci mette davanti ad alcune riflessioni: usiamo un metodo di nostra proprietà, o ci affidiamo a una piattaforma terza per la gestione del pagamento (Es. PayPal, Scalapay, etc.)?
- Nel primo caso avremo un costo di sviluppo da considerare, ma le transazioni saranno probabilmente nette, ovvero senza alcuna commissione. Per contro, questo metodo è visto con più scetticismo dai clienti perché non hanno la percezione di chi gestisce i loro dati di pagamento.
- I sistemi terzi invece godono di maggiore fiducia da parte degli utenti (Es. PayPal protegge da eventuali prodotti non spediti), e non hanno un costo di attivazione, tuttavia, trattengono una commissione su ogni transazione che quindi assottiglia il nostro guadagno su ogni vendita.
Spedizioni
Spesso le spedizioni sono incluse, soprattutto sopra una certa soglia di spesa, ma alcuni aspetti che vengono sottovalutati sono: la fluttuazione dei costi di spedizione e i costi, meno visibili, di imballo e gestione delle prenotazioni di spedizione.
Il customer service
Gli utenti, molte volte, hanno bisogno di supporto, sia prima dell’acquisto che durante o dopo.
Questo potrebbe necessitare di una risorsa dedicata o quantomeno di un tempo dedicato a questa attività durante il giorno.
Foto e Descrizioni
Frequentemente ci affidiamo alle foto trovate in rete e al copia/incolla delle descrizioni.
Niente di più sbagliato.
Nel primo caso non è detto che la foto che stiamo usando sia quella fatta dal produttore e, ancor peggio, sia libera per l’utilizzo.
Per le descrizioni, inoltre, la pratica del copia/incolla è una tra quelle che Google non ama per niente e questo penalizza notevolmente il nostro sito.
Questo discorso ovviamente non vale se i prodotti in vendita sono di nostra produzione, ma le conclusioni sono le medesime: abbiamo considerato il costo di produzione delle foto dei prodotti e della creazione di descrizioni accurate, dettagliate e convincenti?
Manutenzione tecnica
Infine arrivano i costi di manutenzione. Già, un e-Commerce è un po’ come una macchina, ogni tanto un tagliando è necessario perché sia sempre efficiente e non ci lasci improvvisamente a piedi.
Tratteremo questo argomento in un prossimo articolo.
Promozione e comunicazione
Se pensi che realizzare un e-Commerce, con tutto quello che abbiamo appena detto, possa bastare per vendere on-line, purtroppo ti sbagli. Manca una delle parti più importanti: il carburante, ovvero la promozione e la comunicazione.
Infatti, intercettare nuovi potenziali clienti, conquistare la loro attenzione, e poi la loro fiducia, e successivamente convincerli a comprare in ciclo continuo è l’attività che richiederà l’investimento maggiore.
Analisi dati
L’abbiamo tenuta per ultima, ma sappi che per me è una delle attività indispensabili. Tuttavia comprendo che in una fase di start-up, questa attività non venga percepita per l’importanza che ha, e si tenda a parcheggiarla per un po’.
Sappi però, che i dati saranno l’unica informazione in grado di fotografare ciò che sta succedendo e permetterti di fare scelte sensate.
Se proprio non vuoi investire nell’analisi, almeno ricordati di iniziare a tracciare e collezionare tali dati. Quando deciderai di analizzarli, loro saranno lì ad aspettarti.
Quale soluzione scegliere per vendere on-line
Per quanto lunga, questa era la doverosa premessa che ci porta a capire quale sia la scelta “migliore” per il nostro modello di business.
Ho scritto “migliore” perché non esiste una scelta “giusta per tutti”, ma, come ho detto, una “giusta per noi”
Se adesso hai un po’ più chiaro quali costi devi considerare, diventa già un po’ più semplice andare allo step successivo e definire quale modello di business vuoi seguire, quali sono le tue aspettative, qual è la tua capacità di investimento e anche come intendi crescere negli anni. Niente ti vieta di modificare le scelte in base all’andamento del tuo progetto, ma sapere cosa ti aspetta e limitare le brutte sorprese, ti aiuterà tantissimo nelle probabilità di successo.
Oggi esistono molte soluzioni a disposizione.
I marketplace
- e-Commerce in cui più venditori offrono i loro servizi all’interno di un contenitore unico con struttura e regole rigide.
- Alcuni tra i più noti sono Amazon, Ebay, Etsy, etc.
- Pro: Costi di ingresso bassi o nulli, commissioni sul venduto, reputazione verso gli utenti
- Contro: Struttura rigida, impossibilità di personalizzazioni, politiche interne
e-Commerce in abbonamento
- È un tipo di servizio relativamente recente. In questo caso avrai a disposizione un vero e proprio e-commerce tutto per te, dove potrai fare anche un buon numero di personalizzazioni con l’aggiunta di varie componenti, ed è anche possibile avere un proprio dominio. Tutto questo pagando un canone mensile differente a seconda del piano scelto
- Il più famoso è Shopify.
- Pro: Costi di start-up contenuti, discreta capacità di personalizzazione
- Contro: Limiti alle personalizzazioni, dipendenza dalla struttura, canone costante, struttura non di proprietà
e-Commerce proprietario
E qui si apre un mondo.
- Per farla breve è il tuo e-Commerce in cui, dentro ai limiti di legge, puoi fare un po’ quello che vuoi 😀
- Rientrano in questa categoria gli e-Commerce che si basano sulle piattaforma CMS più diffuse: Woocommerce, Prestahop, Magento, etc., ma anche eventuali e-Commerce scritti completamente da zero e su misura
- Pro: È di tua proprietà, autonomia nelle personalizzazioni
- Contro: Hosting adeguato, costo di sviluppo, manutenzione
Conclusioni
Adesso non ti resta che decidere qual è la scelta “migliore” per il tuo business.
Se sei ancora indeciso, ricordati che siamo sempre a disposizione per analizzare le tue esigenze insieme a te e aiutarti nella scelta.